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Resta: scienza, tecnologia e ricerca le risorse per ripartire

Come è stata e come sarà la vita post covid-19? Lo abbiamo chiesto alle persone legate al mondo dell’Università, Imprese, Istituzioni, che ruotano attorno a Fondazione Politecnico di Milano. Inauguriamo #RipartireInsieme con Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.

Il Politecnico è tra le Università italiane protagoniste in questo momento storico. Ci racconta come l’Ateneo ha affrontato il virus?

Con prontezza, reagendo immediatamente. Mi ricordo quel sabato mattina alla fine di febbraio quando, dopo la notizia del primo caso a Codogno, alle porte di Milano, abbiamo deciso di sospendere le lezioni. Nel giro di due settimane abbiamo portato tutti i nostri corsi online. Uno sforzo non da poco, ma fortunatamente riuscito. Abbiamo poi capito che avremmo potuto fare di più. Abbiamo aperto alcuni dei nostri laboratori e li abbiamo messi a disposizione delle imprese e degli enti che erano in prima linea sul fronte dell’emergenza. Da un lato, testando migliaia di campioni di materiali utili alla produzione di mascherine. Dall’altro, iniziando a produrre la Polichina, un liquido disinfettante da distribuire, pro bono, alla Protezione Civile. Affrontata l’urgenza, abbiamo poi raccolto le competenze multidisciplinari dell’ateneo per sviluppare un modello sistemico per la ripartenza da mettere a disposizione del decisore politico.

Investire sulla ricerca e non guardare al passato. Come si immagina il futuro #postcovid anche nel rapporto tra Industria e Università?

Penso che sia piuttosto evidente come, nell’emergenza, scienza, tecnologia e ricerca siano state determinanti. E lo saranno sempre di più in futuro. Penso che questa crisi non solo abbia rimesso al centro del dibattito pubblico il valore del sapere e della conoscenza, ma abbia anche sottolineato il ruolo attivo dell’Università. La così detta “terza missione”, ovvero la capacità di rispondere alle sfide sociali. Credo che questo sarà ancora più evidente e centrale in futuro. Il rapporto tra università e impresa, tra l’università e gli attori socio-economici sarà determinante per ripartire e per farlo con il piede giusto.

La tecnologia è lo strumento per la realizzazione di un’umanità migliore. Qual è il suo augurio? 

Presto usciremo da questa pandemia e il nostro Paese dovrà ripartire: serviranno poca burocrazia e molta creatività; poca divisione politica e molta unità di intenti; pochi incentivi a pioggia e molti investimenti rapidi. Dipende da oggi come ripartiremo domani. Il mio augurio è quello di una pianificazione coraggiosa.

Appuntamento al prossimo lunedì con Fabrizio Sala, vice presidente e assessore per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione!