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“Fondazione dovrà gestire sfide di innovazione complesse. Lo faremo grazie al nostro network”

Il primo anno di Andrea Sianesi, alla presidenza della Fondazione Politecnico di Milano, è coinciso con l’arrivo della più grave emergenza sanitaria degli ultimi decenni.

Un bilancio e le sfide future in questa intervista.

A un anno dallo scoppio della pandemia, ci ritroviamo a pensare a un mondo diverso. Lei ha affermato che le crisi ci obbligano a ragionare sui punti di forza. Come valuta il suo primo anno da Presidente della Fondazione Politecnico di Milano?

“E’ stato un anno che ha cambiato completamente le nostre vite. Nel mio percorso professionale mi è capitato spesso di arrivare in posti nuovi in momenti complessi, mai avrei pensato di arrivare in Fondazione e trovarmi di fronte a una pandemia. Pandemia che ha accelerato la necessità di ripensare al Paese insieme ai suoi modelli produttivi e industriali. Oramai è chiaro a tutti che non siamo di fronte a un evento passeggero, per questo dobbiamo intercettare le esigenze di rinnovamento e non rincorrerle. Ecco allora la volontà che Fondazione diventi, accanto alla sua identità storica di supporto alla “Terza Missione” dell’Università, uno strumento sempre più agile e operativo per l’Ateneo capace di rispondere velocemente alle trasformazioni radicali, perché oggi, per molte sfide e progetti, servono competenze complesse e trasversali”.

Quali sono i progetti bandiera sui quali si punterà nel 2021 e quali spazi si apriranno, mettendo a sistema le diverse competenze del Politecnico di Milano?

“La nostra forza è la rete che abbiamo creato negli anni con aziende, istituzioni, centri di ricerca. Noi siamo parte del mondo Politecnico che ha avviato il progetto per la realizzazione di un grande ecosistema per l’innovazione in cui Ateneo, Imprese e Start up saranno insieme per contribuire a realizzare la Milano del futuro, grazie al recupero di due grandi gasometri abbandonati all’interno di un parco alla Bovisa.

Siamo tutt’ora il punto di riferimento per la finanza agevolata delle aziende in seguito all’emergenza COVID. Stiamo lavorando per EXPO 2021 a Dubai per presentare una vetrina dell’eccellenza del Politecnico e della Lombardia come modello di ricerca e innovazione. Stiamo sviluppando un network di Fondazioni di Università europee e stiamo aprendo negli USA una Fondazione per far leva sul network dei nostri Alumni che lavorano sull’altra sponda dell’Atlantico. La strategia è puntare sull’internazionalizzazione, ora più che mai.

Ma non solo: una grande opportunità sarà rappresentata anche dai progetti legati alle Olimpiadi Milano Cortina con il Polo di Lecco. Infine continueremo a gestire progetti di ampio respiro e sistemici, come quelli legati alla diffusione delle discipline STEM e alla sostenibilità”.

Che cosa chiederebbe al mondo delle Imprese e alle Istituzioni per un vero cambiamento?

“Un patto di crescita condivisa, sostenibile secondo logiche di lungo periodo. Per questo servono responsabilità e coraggio”.

Un bilancio di questo primo anno e una considerazione

“In questi mesi difficili ho potuto contare su una squadra di persone che, come tutti, ha fatto del suo meglio gestire la più grave emergenza sanitaria degli ultimi decenni. E lo ha fatto proprio rafforzando lo spirito di squadra.

Da tempo si afferma che la complessità e la velocità dei cambiamenti di oggi fanno emergere il bisogno di una condivisione delle responsabilità, che permetta alle persone di agire con maggiore autonomia. Sono del parere che, colui che guida un’azienda o una realtà professionale deve saper fornire alle persone da un lato l’esempio, dall’altro gli strumenti affinché possano affrontare i problemi che emergono.

In Fondazione stiamo sperimentando, parallelamente alla gestione quotidiana dei progetti in essere, nuove attività legate alla discussione e al confronto sul tema dell’organizzazione del lavoro e del benessere dei dipendenti”.