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Guindani: Milano si riprenderà il ruolo trainante di motore di innovazione

La nostra intervista di oggi #RipartireInsieme è con Pietro Guindani, Presidente del nostro Comitato dei Partecipanti Istituzionali. Guindani è anche Presidente Vodafone Italia SpA e Vice Presidente Assolombarda.

Che ruolo giocheranno le aziende e le associazioni di settore nell’immaginare il mondo post #Covid19?

Non è un luogo comune affermare che ogni crisi, anche la più profonda, rappresenta un’occasione per reagire e cambiare in meglio, e questa non fa eccezione. Oggi le aziende italiane hanno l’obiettivo di recuperare il terreno perduto nella competizione internazionale, innovando profondamente tecnologie, prodotti, servizi, modelli di business, strategie commerciali e processi aziendali. Un obiettivo ancora più ambizioso rispetto al passato: le guerre commerciali si stanno inasprendo, catene del valore lunghe e articolate hanno dimostrato la propria fragilità, le stesse partnership storiche tra Paesi sono in discussione. Quanto alle associazioni di rappresentanza, esse hanno dimostrato una grande capacità di reazione alla crisi e fornito un prezioso supporto alle aziende in termini di informazioni, consulenze e supporto operativo in un momento di forte discontinuità per tutti. La loro prossima sfida è quella di organizzare e coordinare gli sforzi delle imprese creando le condizioni affinché esse possano rapidamente ripartire e ottenere i risultati che meritano.

Si possono creare sinergie ancora più forti tra industria e università?

L’emergenza Covid-19 ha rimesso al centro del dibattito pubblico i temi della scienza, della tecnologia, della ricerca e delle competenze. Nel nuovo scenario socioeconomico che ne deriverà, le imprese necessiteranno ancora più di prima di talenti dotati delle competenze, della motivazione e della tenacia necessari per il rilancio. Così come l’investimento in ricerca e sviluppo consentirà alle aziende di ridisegnare in termini competitivi il proprio futuro. In questa prospettiva è quanto mai necessario rafforzare i ‘ponti’ che negli scorsi anni abbiamo saputo costruire tra sistema delle imprese di Assolombarda e atenei del territorio per promuovere il capitale umano, l’innovazione e la ricerca.

Come si immagina Milano nei prossimi mesi?

Milano ha affrontato la pandemia in un momento di grande slancio e sviluppo delle proprie potenzialità. Come ha efficacemente sintetizzato Giangiacomo Schiavi, la città aveva investito molto sulla propria capacità di produrre “eventi, saloni, fiere, spettacoli, concerti, serate, cocktail, presentazioni, scuole, università, aste, mercati”. Tutte attività fondate su socialità, apertura, vitalità, relazione. Nei prossimi mesi dovremo ripensare profondamente questo modello, adattandolo alle circostanze e alle nuove esigenze dettate dal contenimento dei rischi sanitari. Io però sono fiducioso nella energia di questa città, nella capacità dimostrata in altri momenti storici di reagire ai traumi, di rialzarsi e, grazie alla capacità di cooperazione tra istituzioni, imprese e cittadini, di riprendere in breve tempo il ruolo trainante di “motore” d’innovazione, che può esprimere tra le città globali.

La prossima settimana ospiteremo Giovanni Fosti Presidente di Fondazione Cariplo.