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Marika Arena: le città del futuro dovranno essere innovative e inclusive

Sharing, IoT, veicoli a guida autonoma, veicoli elettrici, infrastrutture innovative, app e infomobilità sono alcuni esempi delle nuove soluzioni tecnologiche che stanno cambiando radicalmente il settore mobilità. Ne abbiamo parlato con Marika Arena, professore ordinario del Politecnico di Milano al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e componente del Consiglio di Amministrazione di Trenord

Con l’avvento di covid-19 la mobilità ha assunto un ruolo ancora più centrale nella vita dei cittadini. Come si immagina le città del futuro?

“Le immagino come luoghi di innovazione e di inclusione e ovviamente entrambe queste connotazioni hanno una forte relazione con la mobilità. L’innovazione tecnologica però non è di per sé sufficiente a garantire l’inclusione. Qui credo che il sistema ferroviario, e più in generale il sistema dei trasporti pubblici, rivestano un ruolo rilevante e complesso. Gli operatori devono essere in grado di interpretare le trasformazioni dei bisogni di mobilità dei cittadini e far leva sulle nuove soluzioni tecnologiche per rispondere ai nuovi bisogni. Questo passa attraverso l’introduzione di nuovi modelli di offerta, come l’integrazione di forme di modalità tradizionale, come il treno, con forme di mobilità “morbida”, come lo sharing, e richiede la possibilità di modificare il servizio con maggiore frequenza e flessibilità rispetto a quanto succede oggi”.

Fondazione Politecnico ha avviato da tempo il JRC Trasporti, centro di ricerca congiunto università-impresa per affrontare il tema dell’innovazione nell’ambito ferroviario. Cosa ne pensa?

“E’ una fantastica opportunità, in quanto coinvolge alcune delle principali imprese del settore e fa leva sulle diverse competenze del Politecnico per affrontare sfide complesse che il singolo ente o organizzazione difficilmente potrebbe risolvere da solo”.

Nello sviluppo delle politiche legate ai treni, alle macchine e ai mezzi di trasporto in generale si dovrà tener conto dell’aspetto ambientale e sostenibile. In che modo?

“Ovviamente la sostenibilità ha un ruolo centrale nella mobilità e le politiche possono essere uno strumento importante per favorire una trasformazione in questo senso. Penso che il punto fondamentale sia l’adozione di un’ottica sistemica. Prendiamo, ad esempio, il caso dell’auto elettrica. Sebbene sembri destinata a diventare, in futuro, il principale mezzo di trasporto individuale, nonostante gli incentivi esistenti, in Italia ne circolano ancora pochissime. Molti potenziali acquirenti sono diffidenti rispetto ai veicoli elettrici per la cosiddetta range anxiety cioè il timore di rimanere “per strada”, per la limitata presenza sul territorio di infrastrutture pubbliche di ricarica. Adottare un’ottica sistemica vuol dire riuscire a coordinare i diversi interventi, favorendo la sinergia tra diversi attori, servizi e infrastrutture”.