Sensori in situ e nello spazio, citizen science e governance con SIMILE
Tenere sotto controllo e monitorare la qualità delle acque dei laghi Maggiore, di Como, Lugano e, dallo scorso settembre, anche del lago di Varese grazie al contributo dei cittadini e attraverso la tecnologia di sensori avanzati, satelliti e una piattaforma online.
Il progetto SIMILE – Sistema informativo per il monitoraggio integrato dei laghi insubrici e dei loro ecosistemi, finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia Svizzera 2014 – 2020 è giunto alla conclusione con un evento dedicato alla presentazione dei risultati dell’ultimo anno (addendum del progetto) che si è svolto a Verbania lo scorso 13 settembre. L’ultimo anno di attività prevedeva la continuazione del monitoraggio sui tre laghi, l’analisi delle osservazioni raccolte negli anni precedenti e l’estensione della metodologia al lago di Varese.
Al lago di Varese sono quindi state applicate le metodologie di monitoraggio innovative di SIMILE mentre sono proseguite le attività di raccolta e elaborazione dei dati satellitari e di quelli raccolti dalle sonde, anche qui ampliando i contenuti rispetto a quelli considerati per meglio adattarli al con-testo del Lago di Varese.In generale la piattaforma di raccolta ed analisi dei dati è stata aggiornata per renderla, dal punto di vista tecnico, più flessibile.
Gli esperti di Regione Lombardia, CNR-IRSA e Politecnico di Milano hanno illustrato le scelte tecniche e l’ingegnerizzazione di boe dotate di sensori avanzati per rilevare parametri limnologici, le tecniche di analisi delle immagini da satellite e la Citizen Science applicata al monitoraggio della qualità delle acque lacustri. Sono state inoltre approfondite le funzioni avanzate di monitoraggio messe a disposizione dal sistema per la gestione e l’analisi dei dati raccolti.
“Con il lago di Varese abbiamo dimostrato che il progetto SIMILE può essere adattato anche ad altre situazioni. Le nuove tecnologie, dai sensori a basso costo ai satelliti, sono infatti uno strumento fondamentale per darci lo stato di salute del nostro pianeta – precisa Maria Antonia Brovelli responsabile scientifico del progetto. SIMILE ha puntato sulla gestione partecipata dell’ambiente e ha rappresentato un esempio virtuoso di come ricercatori e tecnici delle amministrazioni possano collaborare a monitorare l’ambiente, bene prezioso di cui tutti dobbiamo prenderci cura”.
SIMILE, che ha dato voce al territorio, ha visto nel suo complesso la collaborazione tra diversi partner: Politecnico di Milano – Polo di Lecco (capofila), SUPSI – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, Fondazione Politecnico di Milano, Regione Lombardia DG Ambiente e Clima, CNR – Istituto di Ricerca sulle Acque, Repubblica e Cantone Ticino – UPAAI